La Tana

Era da poco scesa la sera e, mentre Miglio riscaldava le polpette al sugo di Mamma Carla e Cesare tagliava una pagnotta di pane di Lariano, Salvatore ammirava orgoglioso il suo scaffale musicale, pieno di rarità a quarantacinque e trentatré giri, tutte consigliate o, addirittura, rimediate direttamente dal Barbarossa con il quale, ormai, aveva stabilito un vero e proprio scambio musicale per cui il ciabattino … Continua a leggere La Tana

Miglio

La casa dei Marchetti si trovava ad un tiro di schioppo da quella Salvatore, un bilocale posto al terzo piano, all’angolo tra piazza Cosenz e via Cugia, un’abitazione modesta ma dignitosa trasformata, dalla famiglia, in un comodo appartamento che non ti saresti mai aspettato in così poco spazio. A fare tutto non era stato un architetto, anche perché nessuno, lì in borgata, se lo sarebbe … Continua a leggere Miglio

Dal Sor Attilio

IAppena entrato nel negozio del Sor Attilio la vide, Emma, era in fila davanti alla vetrina dei salumi, bella come il sole, pronta a rubarti l’occhio e il cuore in un minuto. Era diversa dagli altri, non c’erano storie, e poco significava che ormai avesse una posizione, era una dote innata ed era così anche per la sorella e per la madre che in borgata … Continua a leggere Dal Sor Attilio

Le scale

Salvatore chiuse la porta dietro di sé ed imboccò le grosse scale di marmo con passo veloce e silenzioso, attento, però, allo stesso tempo, a percepire ogni segnale di quel piccolo grande mondo che era lo stabile in cui viveva. Un’opera imponente, due ali, quattro scale e novantasei appartamenti, un blocco maestoso unito ad un’altra schiera di palazzi gemelli, cresciuti, circa quindici anni, prima come … Continua a leggere Le scale

Gli occhi di mia madre

Si fermò di soppiatto a guardarla, non lo aveva sentito chiamarla e ora era lì, seduta sulla sedia della cucina, la testa reclinata leggermente verso dietro a catturare ogni sospiro di quella brezza leggera che entrava dalla finestra e diffondeva la musica della radio per tutta la stanza . Era stanca, si vedeva, aveva lavorato tutta la mattinata e ora si stava prendendo un minuto … Continua a leggere Gli occhi di mia madre

Vento di Borgata

Salvatore tirò il separé che lo divideva dai letti degli altri fratelli, prese il quarantacinque giri che gli aveva riportato Antonio dalla Francia e lo mise nel mangiadischi, poi spinse la levetta dell’accensione e il vinile iniziò a girare con quel suo fare gracchiante. “There is an house in New OrleansThey call the rising sunAnd its been the ruins of many a poor boyAnd God … Continua a leggere Vento di Borgata